L'Uomo Tigre è un manga realizzato da Ikki Kajiwara (sceneggiatore) e Naoki Tsuji (character designer) e pubblicato nel 1969 in Giappone dalla casa editrice Kodansha. Dal manga è stata poi tratta una serie animata, prodotta da Toei Animation, per un totale di 105 episodi, trasmessi in Giappone tra il 2 ottobre 1969 e il 30 settembre 1971, giunti in Italia la serie è mandata in onda da varie emittenti locali a partire dal 1982.
Nel 1981 è stato prodotto un sequel, Uomo Tigre II, di 33 episodi, prodotto sempre da Toei, creato dagli autori della prima serie.La popolarità del personaggio in Giappone è stata talmente grande da spingere diverse federazioni di wrestling a creare delle gimmick di Tiger Mask ispirate al personaggio del fumetto. Negli ultimi tempi si sono verificate in Giappone donazioni e regali anonimi destinati a orfanotrofi, firmati con il nome di Naoto Date (vero nome dell'Uomo Tigre).
Naoto Date è un orfano cresciuto dopo la seconda guerra mondiale. Un giorno, facendo visita a uno zoo insieme ai compagni di orfanotrofio, alla vista della gabbia con i grandi felini, capisce di voler diventare forte come una tigre per combattere le ingiustizie nei confronti degli orfani come lui. Allora scappa, lasciando i compagni attoniti, e incontra l'emissario della "Tana delle Tigri", un'associazione a scopo di lucro che addestra lottatori fortissimi provenienti da ogni parte del mondo. Si reca così sulle Alpi e lì trascorre i successivi 10 anni sottoponendosi ad allenamenti durissimi. Divenuto adulto Naoto comincia a combattere ferocemente, come gli è stato insegnato, e, dopo essersi fatto una fama di lottatore feroce in America dove viene soprannominato Diavolo giallo, torna in Giappone. Ma esiste una legge della Tana delle Tigri, per cui ogni lottatore ha l'obbligo, per tutta la sua vita professionale, di dare la metà dei suoi compensi all'associazione. Chi disubbidisce è considerato traditore, e subisce punizioni terribili.
Naoto Date, tornato a visitare quello che era stato il suo orfanotrofio, decide di non rispettare l'obbligo nei confronti della Tana delle Tigri, e aiutare invece tutti gli orfani con il denaro vinto dagli incontri. Decide così di saldare il debito contratto dall'orfanotrofio con uno strozzino e inizia a combattere onestamente, anche per non influenzare negativamente i suoi giovani ammiratori. Comincia in questo modo un'interminabile serie di incontri all'ultimo sangue contro i sicari mandatigli dalla Tana delle Tigri, i quali cercheranno in tutti i modi possibili di punire il suo tradimento: hanno difatti ricevuto l'ordine tassativo di ucciderlo sul ring. Uomo Tigre lotterà con tutte le sue forze per liberarsi dalle spire malvagie di quest'organizzazione criminale.
Negli anni ottanta la serie animata arrivò e fu trasmessa inizialmente sulla neo-nata Rete 4 e in seguito solo su reti locali fino al 2005, mentre dal 2010 è andata in onda sulla rete satellitare Man-ga. La seconda serie venne presentata in Italia con il nome L'uomo Tigre II. Il successo fu immediato e duraturo, tant'è che le serie vennero trasmesse più o meno regolarmente per i successivi vent'anni.
La serie ebbe un grandissimo successo televisivo ma come spesso capitava alle anime di quest' epoca ( Devilman e Ken il guerriero), l'Uomo Tigre fu criticato per l'eccessiva violenza soprattutto per il troppo sangue mostrato nelle scene di lotta; anche perché a fare da spettatori c'erano degli ignari bambini (gli orfani della casa visitata da Naoto), i quali alle volte si trovavano ad assistere a veri "omicidi sul ring". Nonostante questo dopo più di 40 anni L'Uomo Tigre (Tiger Mask) insieme a Rocky Joe è ancora considerato uno dei capolavori dell'animazione giapponese.