Daitarn 3 Muteki kōjin Daitān 3, letteralmente: Daitarn 3, l'Invincibile uomo d'acciaio è una serie anime televisiva giapponese di genere mecha, prodotta dalla Sunrise e creata da Yoshiyuki Tomino, autore anche di Gundam, con il mecha design di Kunio Okawara e le musiche di Takeo Watanabe e Yuji Matsuyama.
La serie, composta di 40 episodi, è stata realizzata nel 1978, e trasmessa per la prima volta in Italia nel 1980.
All'inizio del XXI secolo, sulla Terra iniziano ad accadere strani avvenimenti e sparizioni misteriose di persone. Dietro a tutto ciò ci sono i "Meganoidi", cyborg creati su Marte dal professor Haran Sozo e poi sfuggiti al suo controllo. A capo di questa collettività meccanica ci sono Don Zauker (Don Zauser nell'originale giapponese), una sorta di mostro di Frankenstein che parla in modo inintelligibile, e Koros, un inquietante cyborg femminile dal fascino glaciale. Scopo finale dei Meganoidi è rendere schiavi gli esseri umani e trasformare i "migliori" in Meganoidi.
A contrastare i loro piani c'è però Haran Banjo, il figlio del professor Sozo, che pilota il gigantesco robot trasformabile "Daitarn 3". Ad affiancare Banjo ci sono inizialmente Garrison Tokida (maggiordomo tuttofare) e Beauty Tachibana (bionda mozzafiato figlia di un famoso imprenditore). A loro presto si aggiungono Reika Sanjo (ex agente dell'Interpol) ed il piccolo Toppi (orfano salvato da Banjo).
I Meganoidi hanno sviluppato una tecnologia sorprendente con la quale hanno realizzato le "Macchine della Morte" (una strana sorta di astronavi/robot, spesso dotate di immense e improbabili mani) e che rende i Comandanti Meganoidi in grado di trasformarsi in "Megaborg", enormi robot da combattimento che daranno filo da torcere al Daitarn 3. La storia si sviluppa in maniera episodica, rivelando a poco a poco il passato di Haran Banjo, la sua spettacolare fuga da Marte con i Meganoidi alle calcagna e le ragioni del suo odio per loro. Dopo una serie di mirabolanti avventure che spazieranno dalla fantascienza all'avventura all'horror e così via, Banjo e i suoi compagni combatteranno la battaglia finale, nel disperato tentativo di sventare il folle piano di Koros di far collidere Marte con la Terra.
La prima versione di Daitarn 3 è stata quella per la TV a cura della ITB (Italian TV Broadcasting), trasmessa la prima volta nel 1980 Nel 1995 la Yamato Video pubblica la prima edizione home-video della serie in 10 VHS con 4 episodi ciascuna.
Nel 2000 la Dynamic pubblica una nuova edizione home-video, rimasterizzata e che affianca al doppiaggio originale uno nuovo di zecca, in cui figura anche il famoso doppiatore Sandro Iovino, come voce dei titoli e del protagonista Haran Banjo. Questa edizione, dal titolo L'Imbattibile Daitarn 3 Deluxe Edition si compone di 10 VHS con 4 episodi ciascuna. Ogni episodio è presente in 2 versioni, una col doppiaggio originale ed una con quello nuovo.
Nel 2006 la Dynit ha pubblicato l'edizione Dynamic del 2000 in 10 DVD. In TV sono state trasmesse entrambe le versioni, la seconda a partire dal 2001 su La 7.
Così com'è sopra esposta, la trama è aderente all'edizione italiana del 1980 - quella forse più conosciuta dal pubblico. Con il rilascio dell'edizione della Dynamic essa è stata messa in dubbio. Nel nuovo adattamento, più fedele all'originale, le motivazioni di Banjo si scoprono essere nettamente più personali e legate, più che ad una oggettiva necessità di contrastare la sete di conquista dei Meganoidi, al desiderio di Banjo di distruggere l'operato del padre, responsabile di avere usato come primi prototipi di Meganoide la moglie ed un figlio, privandolo così della madre e di un fratello.
I Meganoidi inoltre non avrebbero mai progettato di fare entrare in collisione Marte e la Terra né di schiavizzare gli esseri umani. Nell'ultima puntata infatti Koros rivela che il suo più grande desiderio era quello di partire con Don Zauker e tutti i Meganoidi per cercare un pianeta dove poter vivere in pace, ma che tale obiettivo era ostacolato da Banjo che aveva giurato di sterminarli. In effetti, durante la serie, gli ordini di Koros sono sempre quelli di distruggere il Daitarn: voler schiavizzare gli umani o conquistare la Terra ed altre cose simili sono obiettivi che molti comandanti perseguono unicamente per soddisfare la propria avidità personale.
L'abbandono, nell'ultima puntata, di Banjo da parte di Reika, Beauty, Toppy e Garrison diventa più comprensibile - ma non per questo meno triste, in uno dei finali più mesti che le serie robotiche ricordino - se interpretato come presa di coscienza dell'inutilità della loro passata lotta contro i Meganoidi, e di come questa sia stata, più che una lotta per la giustizia, la manifestazione dell'ossessione di un giovane uomo.Non a caso dopo aver vinto, Banjo, finalmente libero del suo odio, si ferma un momento a riflettere ed esclama: "Ma che cosa ho fatto?"