La donna più brutta del mondo torna a casa

La donna più brutta del mondo torna a casa

Dopo ben 150 anni dalla sua morte Julia Pastrana «la donna più brutta» del mondo torna a casa, nel suo Messico, per essere sepolta. Quella che venne definita la "donna scimmia" o "donna orso" ebbe una vita tragica, spesa ad esibire le sue sembianze grottesche nei circhi del mondo.


 Nata in Messico nel 1834, Julia soffriva di ipertricosi e di iperplasia gengivale, malattie che avevano segnato il suo corpo fin dalla nascita: il suo viso era ricoperto da peli e la sua mascella molto pronunciata. Nel 1850, dopo aver conosciuto l'impresario americano Theodore Lent, Julia iniziò un lungo tour negli Stati Uniti e in Europa, al seguito di un freak show - uno tipo di spettacolo molto in voga negli Stati Uniti dal XIX secolo alla prima metà del XX secolo, basato su esibizioni di rarità biologiche. Al termine del tour Lent sposò Julia, ma il loro matrimonio duro poco. Nel 1960 Julia morì di parto a Mosca, dopo aver dato alla luce un figlio che aveva ereditato le sue stesse malattie e che a causa di queste morì pochi giorni dopo.

Lent, imperterrito, continuò il tour mostrando al pubblico le salme imbalsamate di moglie e figlio. Negli anni successivi i corpi di Julia e del suo bambino passarono di mano in mano fino a giungere negli anni settanta all'Università di Oslo, dove divennero oggetto di studio. 

I resti di Julia sono stati al centro anche di una contesa legale. Il Messico ha insistito molto per riavere i suoi resti e darle una degna sepoltura. A lottare per Julia è stata soprattutto l'artista messicana Laura Anderson, che ha raccontato al mondo la sua tragica storia. Alla vita di Julia si ispirò Marco Ferreri, con il film 'La donna scimmia', del 1964, interpretato da Ugo Tognazzi e Annie Girardot. Ora Julia riposa nella sua città natale, Sinaloa de Leyva, cittadina del nord del Messico. I suoi resti sono stati deposti in una bara bianca, coperta di rose altrettanto bianche.


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