Stan Lee

Stan lee il papà dei supereroi

Stan lee, pseudonimo di Stanley Martin Lieber, considerato il papà dei supereroi, è stato un fumettista, editore, produttore cinematografico e televisivo statunitense. È noto per essere stato presidente e direttore editoriale della casa editrice di fumetti Marvel Comics, per la quale ha sceneggiato moltissime storie.

 Stan Lee ha introdotto per la prima volta, insieme con diversi artisti, personaggi di natura complessa e con personalità sfaccettate all'interno dei fumetti dei supereroi. Grazie al suo intuito la Marvel si trasformò da piccola casa editrice in una grande azienda di stampo multimediale.

Figlio di immigrati ebrei, Stan Lee cominciò a lavorare come addetto alle copie presso la Timely Comics, la casa editrice che poi sarebbe diventata la Marvel Comics. Il suo primo lavoro, una pagina di testo firmata con lo pseudonimo di Stan Lee, fu pubblicato come riempitivo su un numero di Capitan America del 1941.

Stan si fece presto notare e fu promosso dal ruolo di scrittore di riempitivi a quello di sceneggiatore di fumetti completi, diventando così il più giovane editor di fumetti, all'età di 17 anni. Dopo avere partecipato alla seconda guerra mondiale, come membro dell'esercito statunitense, Lee ritornò alla sua occupazione presso la Marvel Comics. A quel tempo, una campagna moralizzatrice portata avanti dallo psichiatra Fredric Wertham e dal senatore Estes Kefauver aveva accusato i fumettisti di corrompere le menti dei giovani lettori con immagini di violenza e sessualità ambigua.

Le case editrici risposero alle accuse dotandosi di una regolamentazione interna, che diete origine al cosiddetto Comics Code. Le regole troppo rigide, portò, verso la fine degli anni quaranta a un calo delle vendite delle testate supereroistiche, e ad inizi degli anni 50 solamente le testate di Superman, Batman e Wonder Woman, appartenenti alla DC Comics, venivano ancora pubblicate regolarmente. Nel corso degli anni cinquanta, Lee si occupò di molte testate di generi diversi. Alla fine del decennio, tuttavia, cominciò a sentirsi insoddisfatto del proprio lavoro, e inizio a maturare l'idea di abbandonare il campo dei fumetti.

Mentre Stan Lee stava maturando l'idea di cambiare completamente lavoro, Martin Goodman, presidente della Marvel, gli assegnò il compito di creare un nuovo gruppo di supereroi per rispondere alla pubblicazione da parte del Dc Comics dei fumetti dedicati alla Justice League of America. La moglie lo spinse a cimentarsi con le storie che preferiva. Dal momento che stava progettando di cambiare lavoro e non aveva nulla da perdere, Lee seguì il suo consiglio e di colpo la sua carriera cambiò completamente.

Stan, per rispondere all' arrivo del supergruppo della DC Comics, decise di creare una famiglia di eroi, cosi nacquero i Fantastici Quattro. L'immediato successo di questa testata portò nuova linfa per Lee e la Marvel, tanto che in pochi anni vennero pubblicati una moltitudine di nuovi titoli, come Hulk (1962), Thor (1962), Iron Man (1963) e gli X-Men(1963) dalla collaborazione con Kirby, Devil (nell'originale Daredevil, 1964) con Bill Everett e il Dottor Strang (1963) con Steve Ditko, dalla cui collaborazione era nato anche il personaggio Marvel di maggior successo, l'Uomo Ragno, nel 1962.

Inoltre, Stan Lee rispolverò e rinnovò alcuni dei supereroi ideati da altri autori negli anni trenta e quaranta, come Namor e Capitan America. Con questi nuovi personaggi fu reinventato il genere supereroistico, secondo la formula dei "supereroi con superproblemi". Lee decise che i suoi personaggi dovevano avere una umanità sofferta, un cambiamento rispetto all'idea di supereroe scritto tradizionalmente per i ragazzini. I suoi eroi, oltre ai superpoteri, potevano avere anche caratteristiche dei comuni umani come un brutto temperamento, malinconia, vanità e avidità. I nuovi supereroi oltre a difendere la terra, si preoccupavano anche problemi quotidiano come i conti da pagare, di impressionare le loro amate, e qualche volta si ammalavano pure. L'umanità dei personaggi non fu l'unica causa del successo dei nuovi supereroi, a contribuire al successo della Marvel ci fu anche l'ambientazione delle storie, i supereroi vivevano e combattevano in luoghi reali e non come fino ad allora in luoghi immaginari. I giovani lettori dei fumetti, mentre leggevano potevano immaginare di incontrare i lori eroi per le strade della loro città e alzavano gli occhi al cielo per cercare di intravedere Spider-Man che volava tra i grattacieli di New York.

Durante gli anni sessanta, Lee fu sceneggiatore, supervisore e direttore artistico per la maggior parte delle serie Marvel, moderò le pagine della posta, scrisse un redazionale mensile.

A Stan Lee si deve anche al famoso "Stile Marvel" (Marvel style) di creazione dei fumetti. Normalmente Lee aveva una prima discussione sulla storia con gli artisti e quindi preparava una sintesi schematica. Basandosi sullo schema, i disegnatori avrebbero dovuto riempire il numero di pagine assegnategli, stabilendo e disegnando la composizione e successione delle vignette (story-telling). Dopo che il disegnatore aveva pronte le tavole, Lee avrebbe scritto i testi delle nuvolette, e quindi controllato il lettering e la colorazione. In effetti il disegnatore era anche cosceneggiatore, provvedendo a un primo abbozzo che Lee elaborava.

Stan Lee fu in grado di riformare anche il Comics Code, l'organo di censura dei fumetti degli Stati Uniti. Nel 1971 il Dipartimento per la Salute, Educazione e Assistenza Pubblica chiese a Lee di scrivere una storia sui pericoli che derivavano dall'uso di droghe. Stan scrisse una storia in cui il migliore amico dell'Uomo Ragno, Harry Osborn, diventa dipendente dalle pasticche. La storia doveva essere pubblicata su Amazing Spider-Man n. 96, ma l'Autorità per il Comics Code la rifiutò perché veniva rappresentato al suo interno l'uso di droghe.

Con l'appoggio del suo editore, la Marvel decise di pubblicare il fumetto senza il bollino di approvazione del Comics Code. Il numero vendette bene e la Marvel guadagnò elogi per aver dimostrato una coscienza sociale. In conseguenza di ciò, l'Autorità per il Comics Code consentì l'applicazione del bollino a storie che dipingevano negativamente l'uso di droghe, allentando così la sua influenza sui contenuti delle storie a fumetti.

Abbandonata, l'idea di lasciare il mondo dei fumetti, Stan Lee è diventato per la Marvel una figura di prestigio e la sua immagine pubblica fa apparizioni alle convention di fumetti in giro per gli Stati Uniti, intervenendo e partecipando a dibattiti. Si è anche occupato dello sviluppo delle proprietà televisive e cinematografiche della Marvel.

Ha pubblicato il romanzo di fantascienza The Alien Factor. Nel 1992 promuove la linea Marvel 2099, un futuro "ufficiale" dell'universo Marvel, di cui scrive anche una delle collane (Ravage 2099).

Nel 2000, Stan Lee realizzò il suo primo lavoro per la DC. Con la serie Just Imagine, Stan reinventa numerosi supereroi DC, compresi Superman, Batman, Wonder Woman, Lanterna Verde e Flash. Si deve a Lee anche la serie supereroistica osé a cartoni animati Stripperella per il canale televisivo Spike TV.

Lee conduce insieme a Daniel Browning Smith il programma televisivo Stan Lee's Superhumans. In questa serie Lee manda Daniel in giro per il mondo alla ricerca di superuomini con poteri straordinari, a volte eseguendo su di loro misurazioni e esperimenti scientifici.

Il 12 novembre 2018 Lee è morto all'età di 95 anni al Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles, California. Il suo spirito rimarrà sempre vivo die ricordi dei suoi fan grazie anche alle numerose apparizioni delle pellicole dedicate ai suoi supereroi.

Camei di Stan Lee si possono trovare in quasi tutte le produzioni della Marvel, siano esse film, serie televisive e cartoni animati.


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