I Pentagon Papers, anche se fanno riferimento a fatti accaduti più di cinquanta anni fa sono tornati sotto ai riflettori anche grazie al recente film Washington Post. Cerchiamo di capire cosa sono i Pentagon Papers.
I Pentagon Papers sono dei documenti top-secret composti da più di 7000 pagine, relati dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d'America nel 1967 su volere di Robert McNamara, che presentano uno studio approfondito sulle strategie e i rapporti del governo federale con il Vietnam nel periodo che va dal 1945 al 1967. Furono raccolti nel 1967. Questi documenti in seguito erano destinati a Robert Kennedy, che in quel momento pensava di candidarsi alla presidenza. I Pentagon Papers furono poi copiati da Daniel Ellsberg, venduti e pubblicati per la prima volta sul New York Times, in prima pagina, il 13 giugno 1971e in seguito sul Washington Post.
Nel giugno 1967 il segretario alla difesa Robert McNamara commissionò uno studio confidenziale sulla storia della guerra del Vietnam, a cui collaborarono per alcuni mesi Daniel Ellsberg. Lo studio, dal nome US-Vietnam Relations, 1945-1967: History of US Decision Making Process on Vietnam Policy, rimase segreto, tanto che neanche l'allora presidente Johnson ne fu a conoscenza prima della pubblicazione.
Dall'ottobre del 1969, Ellsberg e il ricercatore Antony Russo cominciarono a copiare i documenti con l'intenzione di diffonderli per rivelare le menzogne e gli omicidi di massa commessi nella guerra del Vietnam, nel sud-est asiatico, nei ventitré anni presi in esame dallo studio. Nel febbraio 1971 Ellsberg consegnò le carte a Neil Sheehan del New York Times, che cominciò la pubblicazione nel giugno dello stesso anno, per un totale di 134 documenti.
Quando allora Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon venne a sapere della pubblicazione dei Pentagon Papers andò su tutte le furie, perché pensava che la loro pubblicazione, anche se si riferivano all'amministrazione Johnson, avrebbe ulteriormente danneggiato la fiducia pubblica nella sua leadership, già in calo proprio a causa della guerra in Vietnam e cosi decise di mandare un'ingiunzione per bloccare la pubblicazione dei documenti, ma il New York Times fece appello portando il caso alla Corte suprema, che annullò l'ingiunzione, a favore della libertà di stampa.
Nixon non si arrese e ordinò un'indagine su Ellsberg e nominò Egil Krogh e David Young, a capo di una Task Force per "bloccare" la fuga di notizie. Alla Task Force fecero parte anche agenti della CIA e dell'FBI. Naturalmente nei controlli era compresa anche la sede del Comitato Nazionale Democratico, che aveva sede nell'edificio del Watergate. Tutto ciò si ripercorse negativamente sullo stesso presidente Nixon. Quei controlli illegali porteranno all'impeachment di Nixon nello scandalo Watergate.
I Pentagon Papers rivelarono che il governo degli Stati Uniti aveva esteso il proprio ruolo nel conflitto con bombardamenti e raid aerei nel Laos, in Cambogia e in Vietnam del Nord e aveva intrapreso delle azioni di guerra prima che gli americani ne fossero informati.
I documenti rivelarono inoltre i reali obiettivi della guerra del Vietnam, definiti dallo stesso McNaughton come segue:
- 70%: evitare una sconfitta umiliante.
- 20%: mantenere il Vietnam del Sud e il territorio adiacente libero dal dominio cinese.
- 10%: assicurare ai sud-vietnamiti un modo di vivere migliore e più libero.
- Anche emergere dalla crisi senza alcuna inaccettabile macchia per i metodi utilizzati.
- Non per "Aiutare un amico", anche se sarebbe difficile rimanere se invitati ad andar via.